RICETTI E FEDE

RICETTI E FEDE
Foto di Vassil | Public Domain | fonte

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Programma

GIORNO 1

In mattinata trasferimento a Varallo e visita al Sacro Monte, la “Nuova Gerusalemme”, così soprannominato perché vi sono ricostruiti in piccolo alcuni luoghi della Terra Santa. A differenza di altri Santuari non nasce da un evento miracoloso, da un’apparizione della Madonna o da qualche fatto straordinario ma dall’idea di un frate milanese, beato Bernardino Caimi che alla fine del ‘400 pensò di realizzare su questo monte la riproduzione dei luoghi santi di Palestina. Lui era stato nella seconda metà del ‘400 custode di Terra Santa e chi è stato in Terra Santa sa che per i cristiani cattolici, dai tempi di S. Francesco fino ai giorni nostri, ci sono i frati francescani che custodiscono i luoghi santi. Il complesso degli edifici, una cinquantina, è stato costruito nel corso di un paio di secoli. Ogni cappella rappresenta, con affreschi (circa 4.000 figure) e con gruppi di statue (circa 400), scene della vita di Gesù e di Maria.

Trasferimento per il pranzo in un Agriturismo.

Nel pomeriggio ci si sposta a Ghemme per la visita del Castello-Ricetto. Il castello-ricetto di Ghemme fu edificato tra il XI ed il XV secolo su iniziativa degli stessi abitanti, per far fronte alle incursioni ed ai saccheggi dei Francesi e degli Spagnoli e come rifugio per la popolazione e le derrate alimentari. Nel 1467, fu ospitato il Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, per concludere le rivalità aperte da alcuni anni con il Ducato di Savoia firmando la Pace di Ghemme. Si presenta di forma rettangolare, lungo 153 metri e largo 83, si estende su una superficie totale di 12.000 m² e sorge a nord-ovest del paese, fiancheggiato a ponente dal corso della roggia Mora. Gli edifici all’interno delle mura sono formati da due piani e da un mezzanino sottotetto: al piano terra si conservavano il vino e le derrate alimentari, il piano centrale era usato da abitazione mentre l’ultimo era utilizzato come solaio per il deposito dei grani. I muri sono costruiti con ciottoli di fiume disposti a spina di pesce, intervallati da mattoni, talvolta in funzione anche decorativa. Alcuni edifici presentano finestre e porte a sesto acuto con pregevoli decorazioni in cotto. All’interno alcune case hanno conservato gli antichi soffitti a cassettoni. Le abitazioni di maggior pregio possedevano pareti affrescate. Nonostante i massicci interventi avvenuti nel settecento e ottocento, il castello-ricetto di Ghemme è uno dei meglio conservati del Piemonte e conserva intatta una suggestiva atmosfera. Nelle cantine ancora oggi viene prodotto e lasciato ad invecchiare il prezioso vino Ghemme DOCG. La definizione doppia di “castello-ricetto” viene data in quanto quello di Ghemme, nonostante abbia le sembianze di un ricetto, in realtà non è altro che un esteso castello fortificato, in quanto abitato e non usato solo come deposito delle derrate.

In serata cena e pernottamento.

GIORNO 2

In mattinata trasferimento ad Oropa, iscritta all’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, visita guidata tra le meraviglie del Santuario: la Basilica Antica dove è custodita la Madonna Nera, la Basilica Superiore, il Museo dei Tesori e la Biblioteca contenente la memoria storica di Oropa. Il nucleo originario del santuario risale al IV secolo, mentre la struttura che oggi è ben visibile risale agli inizi del 1600, periodo in cui cominciò l’edificazione del santuario intorno a quelli che erano dei luoghi di culto già conosciuti. La rilevanza fideistica del santuario è data dalla presenza di una statua della Madonna nera risalente al 1300 alla quale sono attribuiti diversi miracoli e grazie, si dice che durante la peste del ’600 (narrata anche dal Manzoni) la città di Biella rimase incontaminata dopo aver fatto un voto alla Madonna di Oropa. Secondo la tradizione la statua in legno sarebbe stata scolpita da San Luca , l’evangelista. Nella foto si può ammirare il santuario in tutta la sua maestosità. Noterete di certo quella serie di piccole cappelle sulla sinistra, si tratta del complesso denominato Sacro Monte di Oropa comprendente diciannove cappelle la maggior parte delle quali dedicata alla Madonna.

Merita una visita anche il Museo dei Tesori e la Biblioteca contenente la memoria storica di Oropa. Pranzo in ristorante con la tipica “polenta concia” di Oropa a base di formaggio e del tipico “bünet”.

Nel pomeriggio visita al Ricetto di Candelo capolavoro medievale dell’ingegno e della fatica di una comunità di piccoli agricoltori, orgogliosi, fieri, innamorati del proprio paese e di questo simbolo della forza della coesione.  E’ composto da circa duecento edifici denominati cellule che occupano un’area di circa 13.000 m2 dalla forma pentagonale e con un perimetro di circa 470 metri. Misura circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza. Il complesso è attraversato da strade, definite con evidente francesismo rue: si tratta in particolare di cinque rue in direzione est-ovest, intersecate da due ortogonali.

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